di Greta Cinalli e Valerio Greco
Non troverete mai Brescello nei famosi libri di Giovannino Guareschi, ma questo piccolo paese della Bassa Reggiana a destra del Po è diventato il paese di Don Camillo e Peppone quando, tra il 1951 e il 1965, Julien Duvivier, Carmine Gallone e Luigi Comencini vi girarono i cinque film della saga.
Le vicende di Don Camillo e Peppone, il prete e il comunista, due figure agli antipodi apparentemente inconciliabili, hanno fotografato la società rurale italiana del dopoguerra, quella genuina, popolare e schietta.
Il 20 maggio scorso siamo stati a Brescello e abbiamo partecipato agli eventi organizzati in occasione dei 50 anni dalla morte di Guareschi che hanno trasformato la piccola cittadina in un set a cielo aperto.
Visitare Brescello è come passeggiare dentro uno dei film con Fernandel e Gino Cervi che vedevamo da bambini e che ci piaceva tanto. Ogni angolo della città ci ha ricordato una scena, un fotogramma, una battuta di quei film e arrivati in piazza eravamo sicuri di vedere Don Camillo uscire dalla chiesa! Non esiste paese più cinematografico di Brescello!
"Il Mondo piccolo è in quella fetta di pianura che sta fra il Po e l’Appennino" aveva detto Guareschi. Ma quando il grande successo delle vicende di Don Camillo e Peppone portò la casa editrice del libro, la Rizzoli, a voler realizzare un film, trovare un paese che rispecchiasse quello descritto dalla penna di Guareschi non fu facile. A Brescello si giunse per caso, dopo numerose ricerche. La produzione del film appena vide quella grande piazza che aveva la caratteristica di avere da un lato la chiesa e dall'altra parte, sul lato destro, il palazzo del comune, capì che Brescello era perfetto per il film. Per quello, che nel 1951 era un paesello come tanti, l'arrivo di una troupe cinematografica portò notorietà e benessere economico.
Certo all'inizio non fu facile per la Cineriz realizzare "Don Camillo", il primo dei cinque film della serie. Nessun regista italiano voleva infatti girare il film: Mario Camerini, Luigi Zampa, Renato Castellani e addirittura Vittorio De Sica rifiutarono perché era troppo controverso in termini politici, troppo rischioso in un periodo in cui in Italia vi era una forte opposizione tra il PCI e la Democrazia Cristiana. Dopo aver provato a contattare anche Frank Capra, che era interessato ma troppo occupato, la scelta cadde sul francese Julien Duvivier, che accettò con un vincolo: Don Camillo doveva essere interpretato da Fernandel, nonostante che la produzione avesse già scelto per il ruolo del protagonista Gino Cervi che finì così ad interpretare Peppone.
Fernanel all'inizio non piaceva affatto a Guareschi: troppo magro e con un faccione poco adatto per il suo don Camillo. La scelta di Duvivier invece si rivelò felice e Don Camillo e Peppone da quel momento in poi saranno identificati da tutti con i volti di Fernandel e Gino Cervi.
L'evento intitolato “Don Camillo, Peppone e il Mondo Piccolo” organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con il comitato e l’istituto per i Beni artistici e culturali della Regione Emilia-Romagna e il Comune di Brescello è stato organizzato nelle giornate di sabato 19 e domenica 20 maggio e prevedeva un ricco programma composto da rievocazioni dei film, proiezioni di documentari e materiale inedito, visite guidate sui set, esposizioni, gastronomia e proiezioni serali dei film "Don Camillo" e "Don Camillo e l'onorevole Peppone".
Arrivati a Brescello facciamo tappa subito in piazza Matteotti, il cuore della città e di molti degli eventi in programma, dove sorge la famosa chiesa di Santa Maria Nascente che compare in tutti i film e dove, ovviamente all'opposto, si trovano le statue bronzee di Don Camillo e Peppone, che sembrano salutarsi e quasi sfidarsi da lontano. Non si può andare via da Brescello senza farsi almeno una foto qui!
In piazza per l'occasione era stato allestito un palco uguale a quello usato per il noto comizio de "il Piave" di Peppone che Gino Cervi pronuncia in "Don Camillo e l'onorevole Peppone" del 1955, interpretato nel pomeriggio da attore bravissimo che recitando lo stesso monologo ha fatto rivivere a tutti i presenti l'atmosfera della pellicola di Carmine Gallone. Il palco era veramente grandioso, ricostruito esattamente come nel film: con l'imponente colomba della Pace e il ritratto di Peppone accuratamente "ritoccato" da Don Camillo con tanto di corna e pizzetto da diavolo! Non è mancato poi dall'altoparlante della chiesa, tra le risate generali, il famoso slogan elettorale pronunciato nel film da Fernandel: "nel silenzio della cabina elettorale, Dio vi vede!... E Stalin, no!".
Tra tutti gli eventi in programma quello che abbiamo apprezzato di più è stato sicuramente il tour guidato sui set dei film lungo le vie del paese che ci ha permesso di scoprire le location dove sono state girate le scene più famose e di conoscere, grazie ad una guida preparatissima, tantissimi aneddoti e curiosità sui film.
La Casa del Popolo
L'edificio che reca sul muro la scritta "Casa del Popolo" si trova in via Panizzi, la stessa via dalla quale arrivò in paese per la prima volta la produzione di "Don Camillo" in cerca di un luogo adatto dove ambientare le avventure del parroco e del sindaco più famosi d'Italia. In questa strada sono stati girati alcuni esterni dei film e sotto al portico, al numero 5, come si può leggere da una scritta ancora visibile, c'erano gli uffici "Amato-Rizzoli Produzione Film-Roma" che compaiono anche in un fotogramma del film "Don Camillo". Erano gli uffici dove si recavano i produttori per scritturare le comparse e i figuranti che avrebbero preso parte ai film.
La parrocchia di Don Camillo
La chiesa di Santa Maria Nascente situata in piazza Matteotti è la famosa parrocchia di Don Camillo presente in tutti i film della serie. A Brescello le riprese dei film hanno lasciato testimonianze concrete nel paesaggio locale che si possono ammirare ancora oggi. Angelo Rizzoli infatti per le riprese del terzo film "Don Camillo e l'onorevole Peppone" (1955) fece aggiungere alla chiesa un protiro in muratura necessario per le scene in cui Don Camillo spiava il rivale Peppone da dietro le colonne, costruito anche come segno di riconoscenza per l'ospitalità ricevuta.
Senza dubbio una delle grandi trovate di Guareschi fu l'invenzione del Cristo parlante (che in Spagna nel 1955 tentarono subito di copiare nel film "Marcellino pane e vino") e con nostra grande sorpresa scopriamo che dentro la chiesa, in una cappella laterale a sinistra dell'ingresso, c'è proprio il famoso crocifisso in legno al quale si rivolgeva Don Camillo nei film. Il Cristo non faceva parte originariamente della chiesa e per realizzarlo venne chiamato uno scultore veronese, Bruno Avesani che, con l'aiuto di un falegname locale, Emilio Bianchini, lo scolpì usando un legno leggero, il cirmolo, dato che l'opera doveva essere usata in scena e portata anche da Don Camillo. Avesani per il film realizzò tre volti intercambiabili con tre diverse espressioni: di questi, purtroppo, se ne è conservato soltanto uno, quello del Cristo con il capo reclinato. Terminate le riprese, il Cristo venne donato da Angelo Rizzoli alla chiesa di Brescello diventando una vera e propria attrazione turistica.
La campana di Peppone
Chi non ricorda la scena di "Don Camillo Monsignore… ma non troppo" (1961) in cui la campana, battezzata col nome di Sputnik, cade addosso a Peppone? Per fortuna del sindaco qualcuno nella notte aveva già rubato il battacchio e per fortuna di Gino Cervi, a cui cadde realmente in testa, la campana era fatta di cartapesta! La Sputnik normalmente la si può vedere appesa sotto il portico in via Giglioli, ma per ricordare quella storica scena, durante la manifestazione del 19 e 20 maggio è stata portata in Piazza Matteotti. E si è proprio lei, è la campana originale del film!
Il carro armato
In Piazza Matteotti per l'occasione troviamo in bella mostra il panzer, un carro armato che ricorda quello celebre usato nel film "Don Camillo e l'Onorevole Peppone" (1955) solitamente parcheggiato in Piazza Mingori, proprio accanto al Museo di Peppone e Don Camillo. Non si tratta infatti dell’originale Sherman americano utilizzato nel film di Gallone, ma di un Pershing M26 perfettamente funzionante che gli abitanti di Brescello hanno ottenuto dall'Esercito Italiano.
La casa di Peppone
Ricordate quella scena in "Don Camillo" (1952) in cui il sindaco Peppone si affaccia dal balcone di casa per mostrare a tutti i suoi cittadini il figlio appena nato esclamando "compagni...un compagno di più!"? Quella casa (non visitabile all'interno) si trova in via Carducci 7, in una posizione veramente perfetta, in quanto proprio dietro la chiesa di Don Camillo.
La stazione ferroviaria
Dalla casa di Peppone ci dirigiamo in viale Venturini dove troviamo, pressoché identica come viene mostrata nei film, la stazione ferroviaria di Brescello. È da qui che vediamo Don Camillo partire per un paesino di montagna dopo aver partecipato ad una rissa con i comunisti alla fine del primo dei film della serie. Quando l'abbiamo vista noi la stazione era chiusa e la linea ferroviaria, momentaneamente sospesa, era popolata da bellissimi fiori di papavero e allegre galline girovaghe.
La locomotiva
Nel parco "Giovannino Guareschi" adiacente al Monastero di San Benedetto dove ha sede il Museo di "Peppone e Don Camillo" è stata sistemata una bellissima locomotiva protagonista di tanti episodi dei film, restaurata da volontari brescellesi.
Il Museo di "Peppone e Don Camillo"
Inaugurato nel 1989, il museo, frutto degli sforzi e dell’entusiasmo di un piccolo gruppo di cittadini brescellesi, è situato all'interno del Centro Culturale San Benedetto in via De Amicis 2, a pochi passi dalla piazza principale. All'ingresso del museo vi accoglierà la moto rossa di Peppone, mentre sulla scala per raggiungere la sala espositiva troverete dei manifesti d'epoca meravigliosi.
All'interno del museo potrete perdervi tra i numerosi cimeli cinematografici, le fotografie scattate durante la lavorazione dei film, i manifesti originali, il vestito di Don Camillo e la ricostruzione di alcuni ambienti delle riprese come lo studio di Peppone. E che emozione vedere le mitiche biciclette usate dai due protagonisti nella scena finale di “Don Camillo e l’Onorevole Peppone” !
Nel museo c'è anche uno spazio dove acquistare souvenir, dvd, i libri di Guareschi e, con nostra grande sorpresa, il lambrusco di Don Camillo e Peppone...bè in fondo ci troviamo in Emilia!
Una piccola curiosità: la parte della struttura che affaccia su piazza Mingori è stata usata per le riprese esterne del film "Il compagno don Camillo" (1965) e trasformata nella sede del municipio di Brezwyscewski, il paesino russo sul Don che nel film si gemella con Brescello.
Museo Brescello e Guareschi, il cinema e il territorio
Inaugurato il 21 giugno del 2009, al primo piano del museo è presente una ricostruzione di un set cinematografico originale dei film di Don Camillo e Pepponee una bellissima mostra fotografica del backstage dei film della serie. All'ultimo piano invece è stato allestito un omaggio alla realtà contadina degli anni 50 e ricordi della Grande alluvione del novembre del 1951 corredati dalle tipiche imbarcazioni del Po e gli strumenti dei barcaioli.
In occasione degli eventi organizzati per il cinquantesimo anniversario della morte di Guareschi nel museo abbiamo avuto la fortuna di vedere delle immagini inedite sul sesto film incompiuto. Il sesto film, che si sarebbe dovuto intitolare "Don Camillo e i giovani d'oggi", non venne terminato a causa della malattia di Fernandel, che morì di tumore il 26 febbraio 1971.
Arrivati fino a Brescello non possiamo non fare un'escursione fino al fiume Po, raggiungibile a piedi lungo un viale di querce che parte dalla fine di via Panizzi, per una bellissima e rilassante passeggiata tra un suggestivo bosco di pioppi e la macchia mediterranea, dove è possibile vedere la confluenza del fiume Enza nel grande fiume.
I film della saga di Don Camillo e Peppone hanno finito per cambiare il paese che ha colto al volo le opportunità che il cinema gli offriva per costruirsi un'identità e trasformarsi in una destinazione turistica che funziona ancora oggi a più di 60 anni dall’uscita del primo film. Tutto a Brescello ricorda le vicende del parroco e del sindaco più famosi d'Italia: sulla piazza si trovano oggi due bar che portano i nomi dei simpatici protagonisti dei film e nelle vie del paese non mancano ristoranti e trattorie che evocano i personaggi di Guareschi. Hotel, b&b, pizzerie e addirittura agenzie di pratiche auto porta il nome di Peppone o di Don Camillo!
Nelle vie del paese è possibile riconoscere i luoghi dove sono stati girate le principali scene dei film grazie a dei cartelli contrassegnati dal ciak che riportano foto e piccole descrizioni e per orientarsi è disponibile una piccola cartina dove sono indicate tutte le location. Nella piazza principale del paese non poteva infine mancare un negozio di souvenir tutto dedicato a Don Camillo e a Peppone dove, vi avvertiamo, sarà impossibile uscire senza aver acquistato qualcosa.
Questo piccolo paesino della bassa con i suoi luoghi diventati ormai famigliari grazie alle rappresentazioni cinematografiche, ci ha conquistato e alla fine il nostro rammarico è stato solo quello di non essere riusciti a rimanere per le proiezioni serali in piazza dei film!
Arrivederci a presto Brescello!