Durante le festività natalizie siamo andati a vedere “Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition”, la bellissima mostra allestita alla Fondazione Prada di Milano dedicata all’ultimo film di Wes Anderson. Una mostra immersiva che ci ha dato la possibilità di vedere da vicino, anzi vicinissimo, scenografie, modellini, costumi di scena e oggetti provenienti direttamente dal set di Asteroid City (2023). Se ancora non l’avete fatto e volete visitarla anche voi, ricordatevi che avete tempo fino al 7 gennaio di quest’anno per farlo!
La mostra è ospitata negli spazi della galleria Nord della Fondazione Prada ed è realizzata in collaborazione con Universal Pictures International Italy.
Un’insegna bianca con un font in stile western con su scritto “Asteroid City” indica l’ingresso dello spazio espositivo dove ad accoglierci ci sono le note inconfondibili di "Last Train to San Fernando", canzone che fa parte della colonna sonora del film e il cui irresistibile ritornello ci ha accompagnato per tutta la giornata!
Una volta dentro, si è completamente immersi nell’universo del film: come i protagonisti della pellicola, ci ritroviamo nella fantomatica Asteroid City, una piccola cittadina nel deserto dell’America degli anni ‘50, celebre per il suo cratere meteoritico e l'osservatorio celeste, che Wes Anderson ha completamente ricreato nei dintorni di Chinchón, in Spagna con l’aiuto dello scenografo premio Oscar Adam Stockhausen. Prima di vedere la mostra avevamo letto di elementi e fondali danneggiati dal passaggio di un’improvvisa tempesta che aveva colpito il set spagnolo, ma quelli esposti alla Fondazione Prada sembrano tutti in perfette condizioni!
Dai costumi ai coloratissimi cartelloni pubblicitari; dai cactus con gli stuzzicadenti al posto delle spine ai quaderni scritti a mano poggiati su tavole con tovaglie a quadretti; dai segnali stradali ad un lungo trenino elettrico. Sono tantissimi gli oggetti grandi e piccoli che ci trasportano dentro al set di Asteroid City e che fanno comprendere quanto lavoro e quanta cura nei dettagli ci sia dietro ad ogni singolo elemento del film!
Molti oggetti di scena sono a grandezza naturale come i divertenti distributori automatici color pastello dove si può acquistare di tutto: dai Martini con bucce di limone appena tagliate ai proiettili! Una lunga e colorata fila di distributori, irresistibilmente fotogenici, che finisce inevitabilmente in quasi tutte le foto o i selfie dei visitatori…comprese le nostre!
Wes Anderson ha usato miniature in molti dei suoi ultimi film e alcune sono vere opere d’arte come il modellino del lungo trenino giallo creato da Simon Weisse (già creatore di miniature per Grand Budapest Hotel) esposto in mostra che è veramente incredibile e che ci sarebbe piaciuto tanto vederlo in funzione!
"𝐿𝑎𝑠𝑡 𝑡𝑟𝑎𝑖𝑛 𝑡𝑜 𝑆𝑎𝑛 𝐹𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑑𝑜, 𝑙𝑎𝑠𝑡 𝑡𝑟𝑎𝑖𝑛 𝑡𝑜 𝑆𝑎𝑛 𝐹𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑑𝑜
𝐼𝑓 𝑦𝑜𝑢 𝑚𝑖𝑠𝑠 𝑡ℎ𝑖𝑠 𝑜𝑛𝑒, 𝑦𝑜𝑢'𝑙𝑙 𝑛𝑒𝑣𝑒𝑟 𝑔𝑒𝑡 𝑎𝑛𝑜𝑡ℎ𝑒𝑟 𝑜𝑛𝑒
𝐵𝑒𝑒-𝑑𝑒𝑒-𝑑𝑒𝑒-𝑑𝑒𝑒-𝑏𝑜𝑚-𝑏𝑜𝑚 𝑡𝑜 𝑆𝑎𝑛 𝐹𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑑𝑜"
Lo spazio espositivo accoglie anche molti dei costumi creati dalla quattro volte premio Oscar Milena Canonero, offrendoci l’occasione unica di vederli da vicinissimo e di ammirarne i dettagli. Abiti dai colori pastello che vanno dal celeste, all’arancio, al giallino tra cui quelli della protagonista Scarlett Johansson, il cui personaggio è ispirato a star degli anni ’50 come Marilyn Monroe e Kim Stanley e quelli del protagonista maschile, Jason Schwartzman, reporter di guerra in lutto, che con la sua sahariana e la sua macchina fotografica, sembra ispirato al primo Stanley Kubrick.
In mostra troverete anche due bellissimi puppets realizzati dal talentuoso Andy Gent, già collaboratore di Wes Anderson per L’isola dei cani (2018) e Fantastic Mr Fox (2009): il primo è il piccolo roadrunner che compare nelle immagini iniziali del film e in quelle di chiusura. Qui prendetevi qualche secondo in più, non solo per ammirare le fattezze dell’adorabile uccellino, ma anche per non perdervi il suo simpatico effetto sonoro… “Beep Beep”! ;)
In uno spazio ad hoc è esposto invece il pupazzo dell’alieno intento a rubare i resti del meteorite che nel film è impersonato da Jeff Goldblum.
Il percorso espositivo è veramente denso di oggetti di scena e vi consigliamo di prendervi il tempo per osservare i dettagli di tutti gli elementi esposti per comprendere quanta cura e ricerca dev’esserci stata per la realizzazione di questo film. Lo sappiamo, mancano pochissimi giorni alla chiusura di questa mostra, ma se amate il cinema di Wes Anderson come noi non fatevela assolutamete scappare!
Una volta usciti dalla mostra non potevamo non fermarci a bere qualcosa di caldo al Bar Luce, uno spazio unico che vi porterà indietro nel tempo ideato dallo stesso Wes Anderson nel 2015 con uno stile a metà tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 che ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano ispirandosi a due capolavori del Neorealismo italiano: Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti.
In occasione della mostra è stato creato anche un drik ad hoc, l’Asteroid Martini, in omaggio a Wes Anderson e al suo film: se lo provate fateci sapere com’è nei commenti!
WES ANDERSON– ASTEROID CITY: EXHIBITION | Dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024
LUGO: Fondazione Prada, L.go Isarco, 2, Milano
COSTO DEL BIGLIETTO: intero euro 15. Per conoscere tutte le riduzioni disponibili consultate il sito ufficiale della mostra.
ORARI: dalle 10 alle 19. Martedì chiuso.
SITO UFFICIALE: www.fondazioneprada.org
Siete stati anche voi alla mostra? Scriveteci se vi è piaciuta, lasciate un commento!